I disturbi sessuali
Fra le disfunzioni sessuali, il deficit erettile risulta fra tutti il più frequente nella popolazione. Si stima che circa 3 milioni di uomini in Italia siano affetti da tale problematica con una prevalenza che incrementa progressivamente con l’età. Il paziente affetto da malattia neurologica (fra cui la malattia di Parkinson) rappresenta circa il 10% delle problematiche di disfunzione erettile descritte nella popolazione. Bisogna pertanto tenere a mente che tali pazienti, per cause molto spesso multiple (neurogene, vascolari, ormonali e psicologiche), svilupperanno nel corso della loro vita tale problematica.
Ad oggi esistono diverse soluzioni che possono essere considerate, con altissimo profilo di sicurezza, per trattare il paziente neurologico affetto da deficit erettile. L’utilizzo dei farmaci orali in prima linea (inibitori della fosfodiesterasi 5) garantiscono un successo in oltre 80% dei casi. I pazienti refrattari a terapia orale, possono essere e candidati a terapia locale con prostaglandina intrauretrale o endocavernosa. In ultima istanza, i pazienti non responsivi a terapia medica conservativa possono essere considerati per l’impianto di una protesi peniena, trattamento che garantisce tassi di soddisfazione fino al 95% dei casi.
Recenti sviluppi hanno portato all’introduzione di terapie rigenerative, come le onde d’urto a bassa intensità, che si spera in futuro possano trovare un ruolo consolidato anche nel trattamento del paziente affetto da malattia di Parkinson.
La complessità delle disfunzioni sessuali nel paziente neurologico necessita sia di un expertise clinico uro-andrologico che di un trattamento multidisciplinare che solo un centro di terzo livello dedicato a tale scopo può garantire.
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