I disturbi urinari... nell'uomo
I disturbi minzionali nel Parkinson rappresentano un evento piuttosto frequente (27% → 63 %, ampia forbice dovuta forse alle diverse modalità di indagine utilizzate), si possono presentare in qualsiasi fase evolutiva della malattia con ulteriore impatto negativo sulla qualità della vita.
Uno dei sintomi più frequenti è la nicturia, la necessità di dover urinare di notte, più volte. Può essere conseguenza di un comportamento anomalo della vescica, legato al Parkinson, per cui la vescica tende a svuotarsi troppo spesso, quando ancora poco piena (il paziente espelle bassi volumi di urina) o al contrario riconoscere una genesi multifattoriale più generale “non urologica”, legata ad anomalie del ritmo di produzione dell’urina, disturbi del sonno, farmaci, ecc. Entrambe le cause possono coesistere.
I sintomi urinari interessano la fase di raccolta e di svuotamento dell’urina. Almeno il 50% dei casi presenta la sindrome della vescica iperattiva (neurogena) in cui si ha aumento della frequenza urinaria diurna e notturna, urgenza minzionale, incontinenza; meno frequenti invece i sintomi della fase di svuotamento caratterizzati da sensazione di minzione difficoltosa (getto lento, sottile) utilizzo della spinta addominale, tempo di svuotamento prolungati.
Il paziente giunge all’osservazione per lo più per i sintomi della fase di raccolta, perché a maggior incidenza e per il maggior impatto sulla qualità della vita. Le disfunzioni che sottendono la sintomatologia sono rispettivamente l’iperattività della muscolatura vescicale (contrazioni involontarie difficili di controllare che si manifestano a bassi volumi di riempimento della vescica) e la riduzione della potenza del muscolo vescicale (e della durata della contrazione) che compromette il normale e completo svuotamento della vescica. Le due disfunzioni possono coesistere.
Altra disfunzione è la perdita della coordinazione tra contrazione del muscolo vescicale e apertura del collo vescicale/sfintere, evento che crea ostruzione alla fuoriuscita dell’urina: i sintomi sono analoghi a quelli in caso di riduzione della potenza muscolare per cui è spesso difficile differenziare le due condizioni sulla base dei soli sintomi: quando esista il sospetto (ad esempio importante ristagno vescicale) è opportuno procedere con approfondimenti diagnostici (esame video-urodinamico). La presenza di ipertrofia prostatica può essere responsabile di una sintomatologia urinaria simile a quella di origine neurologica ma con terapia completamente di versa. E’ quindi importante discriminare tra le due condizioni (ostruzione funzionale neurologica/ostruzione da ipertrofia prostatica) effettuando l’urodinamica/video-urodinamica, pianificando così il miglior trattamento terapeutico.
Data la particolare fragilità che la m. di Parkinson porta con sé, è importante affrontare con cura e competenza queste problematiche garantendo un percorso diagnostico strutturato, talvolta personalizzato, che permetta di formulare una diagnosi corretta e di definire un congruo ed efficace intervento terapeutico. Il ricorso alla diagnostica strumentale (urodinamica/video-urodinamica) è da ritenersi mandatorio prima di qualunque scelta di tipo operatorio.
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