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Aspetti psicologici della sessualità nel malato di Parkinson e nella coppia

La dott.ssa Montanaro, psicologa e psicoterapeuta, affronta la tematica della sessualità nella M. di Parkinson e suggerisce come vivere una serena vita di coppia

Estratto dal webinar organizzato per il ciclo degli "Incontri con gli specialisti"
in data 29/01/2022

A cura della Dott.ssa Elisa Montanaro
Psicologa e Psicoterapeuta presso Ospedale Molinette
(AOU Città della Salute e della Scienza)

1. Fattori che influenzano la sessualità
2. Come parlarne con il medico?
3. Guarda la registrazione del webinar

Fattori che influenzano la sessualità

La sessualità rappresenta un aspetto centrale dell'essere umano lungo tutto l'arco dell'esistenza e ha una ripercussione di rilievo sulla qualità di vita della persona. Essa comprende: il sesso, l'identità, i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l'erotismo, il piacere, l'intimità e gli aspetti riproduttivi.
La sessualità si compone di varie dimensioni, come pensieri, fantasie, desideri, attitudini, valori, relazioni, che sono vissute ed espresse con modalità differenti per ogni individuo. 
Se la sessualità di per sé è una dimensione complessa, talvolta viene complicata dall'insorgenza di disturbi sessuali, che risultano essere piuttosto frequenti nella popolazione generale. Tuttavia è possibile immaginare come le malattie croniche possano avere un impatto sulla sessualità. Nello specifico, nella Malattia di Parkinson, ci sono alcuni aspetti che possono incidere sulla vita sessuale: 

I Disturbi del movimento: anche nel caso in cui la terapia farmacologica sia ottimale e quindi capace di gestire il modo piuttosto adeguato i sintomi motori, può accadere che in alcune situazioni o in alcuni momenti della giornata, i sintomi siano un po’ più importanti e intraprendere in questi momenti un rapporto sessuale può risultare più complesso. 

La fatica: anch’essa può ostacolare la vita sessuale e la possibilità di intraprendere un rapporto 

La comorbidità con altre patologie: può accadere che la persona con Malattia di Parkinson abbia anche altri problemi di salute, i quali a loro volta possono avere una ripercussione sulla vita sessuale. Alcuni esempi possono essere i diabete, le patologie a carico della prostata, ecc.

La terapia farmacologica: alcuni farmaci assunti per i sintomi della Malattia di Parkinson possono incidere sulla vita sessuale. 

I Disturbi sessuali: per quanto riguarda gli uomini si può osservare la presenza di disfunzione erettile, cioè una difficoltà nel raggiungere o mantenere l'erezione, e di eiaculazione precoce. Nelle donne invece si registrano soprattutto difficoltà nel raggiungere l'orgasmo e una scarsa lubrificazione vaginale. 

Il Disturbo del controllo degli impulsi: si possono osservare alcuni comportamenti disregolati ed eccessivi, prevalentemente in corrispondenza dell’assunzione dei farmaci dopaminoagonisti per la gestione dei sintomi motori. Questi comportamenti possono riguardare molte aree della vita quotidiana tra cui anche la sessualità. In alcuni casi si va incontro ad un disturbo chiamato ipersessualità, che ha delle ripercussioni su molte aree della vita della persona e dei suoi familiari: la persona può ricercare con più frequenza e insistenza un'interazione con il partner e qualche volta può anche arrivare a cercare partner diversi dal coniuge; possono esserci delle ripercussioni economiche nel momento in cui tutto questo si trasformi in una ricerca di un partner a pagamento o di attività che richiedono l'impegno di denaro; si tende a tralasciare attività con amici, piuttosto che i propri hobby; si può arrivare ad interrompere l'attività lavorativa, spostare appuntamenti e impegni, non  presentarsi al lavoro. E’ importante nel caso in cui compaiono dei comportamenti di questo tipo, fare riferimento al neurologo, per valutare insieme a lui dei cambiamenti della terapia farmacologica. In parallelo si può valutare di intraprendere un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia per aiutare i pazienti e in alcuni casi anche il partner a gestire nel modo migliore possibile questi sintomi ma anche la loro previsione.

Depressione: è caratterizzata da un cambiamento, una deflessione, del tono dell'umore in maniera piuttosto stabile e continuativa. Si verificano inoltre una riduzione di attività e di interessi, sono prevalenti sentimenti come tristezza e sconforto, sensi di colpa, e si può osservare un rallentamento psicomotorio che va oltre la bradicinesia, il rallentamento che si riscontra generalmente nella malattia di  Parkinson. Tra le attività che talvolta possono risultare meno interessanti abbiamo anche le attività che riguardano la sfera sessuale. 

Ansia: la persona può sperimentare preoccupazioni, sensazioni di nervosismo, tensione, disagio. Tutto questo ha delle ripercussioni anche sulla sfera motoria e si traduce in un aumento della sudorazione e del tremore, ma ha ripercussioni anche sulla vita sessuale, favorendo per esempio l'ansia da prestazione o fenomeni quali l'eiaculazione precoce. 

Apatia: riduzione o perdita di interesse o di motivazione verso le attività o verso altre persone. Anche in questo caso potrebbero esserci delle influenze sulla vita sessuale e sull'interesse e la motivazione di intraprendere rapporti con il partner. Molto spesso nell'apatia da un punto di vista affettivo si riscontra anche un appiattimento dell'affettività ed è chiaro come questo possa incidere sulla vita di coppia e sulla vita sessuale.

Ruolo del caregiver: la malattia di Parkinson e i sintomi correlati possono comportare delle variazioni nell'ambito della vita relazionale e della vita di coppia: il partner si ritrova a prendersi cura dell'assistito dal punto di vista pratico, ma anche emotivo. Possono cambiare i ruoli all'interno del nucleo familiare, ma anche le abitudini, l'organizzazione del tempo e del tempo libero. Può quindi provocare delle  conseguenze sul grado di soddisfazione in termini relazionali, nonché sessuali. Si può riscontrare una certa frustrazione anche per i partner, demoralizzazione, rabbia. Il caregiver può sperimentare fatica, stanchezza, impotenza o anche senso di colpa per esempio nel momento in cui perde la pazienza e si arrabbia, senso di inadeguatezza o al contrario mostrare atteggiamenti protettivi da parte del caregiver e a volte arrivare a sostituirsi al paziente. 

Come parlarne con il medico?

Questa tematica generalmente è scarsamente trattata nel corso delle visite: molto spesso i medici curanti possono essere reticenti nel porre domande a questo riguardo, e per i pazienti è più complesso esporre sintomi o cambiamenti a questo livello, rispetto che parlare di altri sintomi. Gli studi dimostrano che questa difficoltà è maggiore per le donne che per gli uomini. 

Consigli utili:

  • È molto importante il confronto con i curanti per cui se avete  osservato dei cambiamenti a livello della sfera sessuale è opportuno che tali cambiamenti vengano riferiti nel corso delle visite.  

  • Se sopraggiungono questi disturbi, valutare con il neurologo di effettuare una verifica della terapia  farmacologica in atto. Nel caso degli uomini, talvolta potrebbe essere necessario aggiungere un farmaco che possa dare un aiuto da un punto di  vista della vita sessuale.

  • Tenere in considerazione anche la componente emotiva della persona con M. di Parkinson, ma anche del caregiver. Valutare di consultare uno psicologo, che potrebbe essere d'aiuto nel gestire l'intimità e la sessualità in maniera migliore e più soddisfacente.  

  • Tenere conto dei cambiamenti fisiologici in tema di sessualità che insorgono con il passare del tempo. Modulare quindi la rappresentazione mentale della propria vita sessuale in base anche alla fascia d'età. 

  • Una buona vita sessuale nasce anche da una buona vita di coppia, l'eventuale presenza di conflitti e contrasti sicuramente non è di aiuto per una buona vita sessuale e pertanto migliorare la comunicazione nell'ambito della vita di coppia, può aiutare a favorire una migliore qualità delle interazioni di coppia

Guarda la registrazione del webinar:

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